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 Castellammare Del golfo          A  9,8 km dal b&b Talìa

L'affascinante città di Castellammare con le sue case a scacchiera, dai piedi del monte della Scala, si prolunga nel mare col suo antico Castello, tra due cale: cala marinella e "petrolo".

Ha inoltre una spiaggia chilometrica di morbide sabbie.

La storia di Castellammare, fino alla dominazione araba dell'827 D.C. è strettamente collegata a quella di Segesta, in quanto fù il suo emporio, cioè porto commerciale e militare, e come tale subendone le medesime alterne vicende, sia in pace che in guerra.

Gli abitanti dell'antica Segesta, chiamati elimi, furono discendenti dei troiani.

Con lo sbarco degli Arabi in Sicilia, Segesta fu distrutta, ma venne potenziata la "rocca" e l'Emporio, che gli Arabi chiamarono "Al Madarig", "delle scale" in riferimento alla scalinata di Porta marina che immette alla rada o per via del luogo a gradinate della "Madonna delle Scale".

Furono gli Svevi a chiamare  per primi "Castello a mare" il già fortificato centro marinaro.

Castellammare insorse nel 1282 durante i "vespri Siciliani", per scrollarsi dal gioco Angioino e passò sotto la signoria Aragonese.

Castellammare conobbe la "mala signoria" dei Vicerè spagnoli, protrattasi per lunghi secoli, in cui la baronia del territorio passò da una nobile famiglia all'altra.

Scoppiato il conflitto tra Amedeo di Savoia e Filippo V di Spagna nel 1718, preso il possesso dell'isola, cinque navi inglesi entrarono nel golfo di Castellammare. Gli inglesi erano allora alleati dei Savoia, ma il signore di Castellammare, il principe Naselli, filo-spagnolo, fece esplodere qualche colpo di cannone contro la flotta inglese che effettuò un micidiale bombardamento contro la città, suscitando panico tra la popolazione, che cercò scampo nelle campagne. Il Naselli non rispose al alla reazione degli inglesi, che cessarono il fuoco allontanandosi. Si gridò al miracolo, ed i più giurarono, essendosi rivolti alla Vergine del Soccorso,di averla vista con la mazza in mano avvolta da una luce divina, dal monte della scala guidare un grosso esercito che scoraggiò gli inglesi.

E' cosi che la Chiesa Madre, aperta al culto nel 1736, venne dedicata al culto di Maria SS. del Soccorso.



Segesta                                                 a 30 km dal b&b Talìa

Merita una visita questo luogo straordinario ed unico  che deve la sua bellezza al maestoso tempio che svetta su una collina e al teatro, altissimo e perfetto.

Il tempio dorico del V sec. a.C.e sulla sommità del monte il teatro  costruito tra il III° e il II° sec. a.C, i resti di un edificio di età classica, un bouleterion ellenistico documentano la vita della città, mentre un portico, un cortile lastricato e un colonnato segnano l’accesso a quella che fu l’agorà nell’età ellenistica e romana. Nei pressi del teatro si trovano i resti di un villaggio di età musulmana con moschea, e di insediamenti normanni e svevi, con un castello.

Sorgenti termali                            a 17,5 km dal b&b Talìa
Saline di Trapani                            a 57 km dal b&b Talìa

L'itinerario, con i suoi tanti mulini a vento, i cumuli di sale ricoperti di tegole di terracotta, il Museo del sale a Nubia, ricade nelle riserve delle saline di Trapani e Paceco e dello Stagnone di Marsala ( circa 2.000 ettari), nelle cui basse acque  si può osservare una varietà di uccelli acquatici rari ( Damigella di Numidia, una gru africana, e il multicolore Pulcinella di mare, Aironi cinerini, Cavalieri d'Italia)

I mulini a vento ed altri numerosi edifici delle saline stanno pian piano tornando alla loro funzione originaria, ed altri sono già divenuti testimonianza attiva di un lavoro antico ma ancora vivo.

Procedendo sulla provinciale si incontrano i "moletti" da cui è possibile imbarcarsi per una mini crociera nella Laguna dello Stagnone per raggiungere l'isolotto di Mozia.

Da Erice è possibile osservare uno degli spettacoli più suggestivi: il tramonto sulle sottostanti saline, dove il mare si confonde con la terra.

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Sulla sponda orientale del Fiume Caldo, al confine con il territorio di Alcamo, si può fruire di servizi termali: le acque minerali ipertermali alcalino-solfuree, dalle naturali doti terapeutiche, sgorgano dalla sorgente Gorga, posta a circa 50 metri sul livello del mare, e si raccolgono in una conca naturale, tra agglomerati argillosi, mantenendo una temperatura costante di 51°C. Un condotto di circa 300 m. convoglia le acque e i fanghi – costituiti dal precipitato naturale, senza aggiunta di argilla – fino ad uno stabilimento termale, sistemato in un antico mulino ristrutturato, provvisto anche di una piscina all'aperto e di saune.

Risalendo il corso del fiume Crimiso è possibile inoltre giungere alle “terme libere” in località Ponte Bagni, dove sono presenti quattro polle sulla sponda sinistra del fiume

Erice                                                        a 35,7 km dal b&b Talìa

Erice, antico borgo che conserva intatti meravigliosi tesori medioevali, è Situata a 750 metri d’altitudine sulla cima del Monte San Giuliano, ad appena 15 chilometri dal capoluogo Trapani e in una posizione privilegiata per gli ampi panorami che regala al visitatore.

Erice fu, prima di tutto, la città degli Elimi, per poi passare sotto il dominio dei Fenici, dei Greci, dei Romani.

Nel Medio Evo, nuovi signori si contesero il possesso della città, dai Vandali ai Normanni, e, per questi ultimi, Erice rappresentava un importante baluardo strategico per il controllo del Canale di Sicilia.

Merita il Castello di Erice, detto Castello di Venere, costruito durante la dominazione normanna nello stesso luogo in cui sorgeva un antico tempio pagano dedicato al culto di Venere: all’interno del maniero si può ammirare ancora oggi un pozzo in cui, stando alla leggenda, Venere stessa faceva il bagno immersa nel latte.

Altra imprescindibile tappa nell’itinerario tra le bellezze artistico-storiche di Erice è la Chiesa Madre, in stile gotico, che con ogni probabilità si iniziò a erigere nel 1312 per volere di Federico II d’Aragona utilizzando anche materiale proveniente dalle rovine del tempio pagano di Venere. Al suo interno, un vero tesoro attende il visitatore: 70 pregiatissime opere di argenteria, oreficeria, alabastro, avorio, pittura, scultura, corallo e ricami in oro e seta, tutti datati tra il Trecento e l’Ottocento. Bello, accanto al Duomo, il Campanile, chiamato anche Torre di Re Federico, alto 28 metri e costruito alla fine del Duecento sui resti di una precedente torre di avvistamento.

Sul punto più alto e centrale del monte su cui si arrocca Erice c’è la chiesa di San Giuliano, fatta costruire nel 1076 dal Gran Conte Ruggero per ringraziare il Santo della sua intercessione durante l’assedio che gli valse la vittoria sui musulmani. Accanto alla chiesa c’è l’Oratorio dei 33, così battezzato in ricordo del numero, appunto 33, dei componenti della Congregazione del SS: Sacramento che ne volle l’edificazione nel 1636.

 Palermo                                                dista 70 km dal b&b Talìa

L'attuale nome che deriva dal nome greco "Panaormos", tutto porto, fu mantenuto nei secoli 

Estesa lungo l'omonimo golfo e adagiata sulla pianura Conca d'Oro, così chiamata per il colore brillante degli agrumeti al sole, Palermo è completamente circondata da una cinta muraria naturale: i Monti di Palermo. La sua storia millenaria le ha regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico, dai resti delle mura puniche alle ville liberty, passando per i templi greci, i teatri neoclassici, le chiese barocche e le residenze in stile arabo-normanno (un originale mix di decorazioni arabo-romanico-bizantine che non ha eguali in Italia). Per ragioni culturali, artistiche ed economiche, Palermo è stata tra le maggiori città del Mediterraneo, l’equivalente de Il Cairo in Egitto e di Cordoba in Spagna, ed è tuttora una delle principali mete turistiche e crocieristiche per il Sud Italia. Lo splendore palermitano inizia con la dominazione araba (dal IX al XI secolo), che trasforma la città in una delle più ricche d’Europa. Conosciuta come la città delle delizie, per il suo dedalo di giardini, vicoletti ed eleganti palazzi, Palermo mantiene ancora il suo carattere cosmopolita e multiculturale, anche grazie all’antico porto proteso verso l’Oriente.

Molti furono i popoli che conquistarono Palermo, dai Romani (che tennero la città dal 254 a.C.al 491 d.C.), ai Bizantini, il cui dominio durò fino all' 831, sino agli Arabi che la dominarono per quasi due secoli.

Si deve agli arabi la crescita della città (raggiunse i 300.000 abitanti), sorsero in breve palazzi edifici pubblici ed un 'innumerevole quantità di moschee.
Nel 1072 i Normanni, guidati dal Conte Ruggero e da Roberto il Guiscardo attaccarono gli Arabi, ponendosi nel giro di appena vent'anni a capo dell'isola.

 

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